Le indagini sugli assegni di mantenimento costituiscono un’area piuttosto delicata, poiché entrano in gioco durante la fase del divorzio o subito dopo che si è conclusa.
In questo articolo approfondiremo la tematica, evidenziando l’importanza di verificare la veridicità delle dichiarazioni dell’ex-coniuge, per poi passare al ruolo chiave che svolge l’agenzia investigativa nell’assicurare il giusto assegno di mantenimento.
L’assegno di mantenimento consiste in una somma di denaro che uno dei due ex-coniugi deve obbligatoriamente versare alla controparte in seguito alla separazione o al divorzio. L’obiettivo è garantire un certo equilibrio economico tra le due parti, così che l’ex-coniuge economicamente più debole possa tenere un tenore di vita adeguato.
Viene stabilito dal giudice in base a una serie di fattori, che possono essere modificati o revocati qualora cambiassero le condizioni economiche di una delle due parti.
Da precisare, inoltre, che l’assegno di mantenimento non va confuso con l’assegno divorzile, che si applica invece dopo il divorzio e possiede un regolamento differente.
Purtroppo, può capitare che l’assegno di mantenimento sia stato “truccato” dall’ex-coniuge, al fine di versare una quota inferiore di denaro oppure con l’obiettivo opposto, ovvero chiedere una somma maggiore rispetto a quella che la controparte dovrebbe dare.
Simili situazioni si verificano quando una delle due parti mette in atto delle pratiche scorrette:
Al fine di presentare in giudizio le prove incriminanti, un investigatore privato svolge diverse indagini, avvalendosi di moderni strumenti e tecniche di sorveglianza.
Considerando tutte le irregolarità e incongruenze economiche che possono essersi verificate in merito all’assegno di mantenimento, possiamo evidenziare 4 tipologie di investigazioni a supporto della parte potenzialmente lesa.
L’obiettivo è la verifica del tenore di vita e della capacità economica del soggetto. Innanzitutto, l’investigatore analizzerà lo stile di vita della persona, verificando se è coerente con i redditi dichiarati. Qualora emergessero delle fonti di reddito non dichiarate, quali affitti di immobili, attività non registrate o altri lavori in nero, provvederà a raccogliere le prove da portare al giudice.
Queste verifiche servono a controllare se il beneficiario dell’assegno convive stabilmente con un nuovo partner, senza averlo dichiarato al giudice, poiché una simile situazione potrebbe portare alla revoca dell’assegno.
L’agenzia investigativa incaricata si occupa quindi di:
È inoltre opportuno scoprire se vi sono beni nascosti o beni trasferiti, con il solo scopo di non pagare l’assegno o pagare una somma inferiore.
In questi casi l’investigatore si occuperà di:
Se sospetti che vi siano delle irregolarità nella dichiarazione dell’ex-coniuge (sia che tu stia ricevendo l’assegno, sia che lo stia dando alla controparte), è importante affidare il lavoro a un’agenzia investigativa competente, che sappia garantirti un’indagine approfondita dell’ex-coniuge, nel pieno rispetto della privacy e delle normative in vigore.
Terminata la ricerca, l’investigatore professionista ti consegnerà un resoconto dettagliato con tutte le evidenze emerse, così che tu possa sfruttarle davanti al giudice.
Il Gruppo Ponzi Investigazioni vanta una grande esperienza nel settore, affondando le sue radici nei primi anni ’50, grazie alla prima attività a Milano dei fratelli Tom e Vittorio Ponzi.
Al giorno d’oggi l’agenzia svolge numerose investigazioni per privati, quali:
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